12 Novembre 2018
“Conoscere per crescere” – Società Italiana di Pediatria
L’ernia del disco è la fuoriuscita di materiale discale dai normali margini dello spazio del disco intervertebrale, con comparsa di dolore, disturbi sensitivi e motori con una distribuzione radicolare. Il materiale discale intervertebrale viene spinto fuori dalla sua sede anatomica a causa di sollecitazioni meccaniche di varia natura. Tale materiale può irritare o comprimere una o due radici nervose limitrofe a livello del forame di coniugazione, generando una radicolopatia compressiva (che può comportare un quadro clinico di cervicobrachialgia, lombosciatalgia o lombocruralgia a seconda del disco interessato).
Le ernie discali sono localizzate più frequentemente a livello cervicale o lombare.
Recentemente una Task Force combinata (di NASS, ASSR e ASN), ha raggiunto un consenso sulla nomenclatura e sulla classificazione delle ernie discali, secondo l’inquadramento sotto esposto (tratto dalle linee guida SIOT 2016):
La visita medica, comprendente anamnesi ed esame obiettivo neurologico è fondamentale. Clinicamente i pazienti lamentano un dolore trafittivo in sede lombare e la rigidità della colonna lombare, con limitazione nei movimenti del tronco. Se l’ernia comprime una radice nervosa il paziente riferisce un dolore irradiato all’arto inferiore, con un decorso differente in relazione alla radice coinvolta (ad es. lombosciatalgia o lombocruralgia).
Il medico può richiedere indagini strumentali di conferma del sospetto clinico: RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) o TC (Tomografia Computerizzata).
In ambito terapeutico è fondamentale una premessa: le lombalgie e le cervicalgie acute che comportino segni neurologici periferici (deficit di forza globale o segmentale, alterazioni dei riflessi osteo-tendinei e alterazioni della sensibilità) devono essere immediatamente valutate dal chirurgo.
La terapia delle lombalgie associate a radicolopatia è in genere di tipo conservativo. Dal confronto di varie linee guida internazionali sul trattamento delle lombalgie acute e croniche con radicolopatia, emerge univocità nei confronti della terapia farmacologica (paracetamolo, FANS, miorilassanti, tramadolo) e dell’esercizio terapeutico. Alcune linee guida consigliano anche le manipolazioni vertebrali nel quadro cronico.
La fisioterapia robotizzata dunque, consentendo l’esecuzione precisa, efficace e rapida dell’esercizio terapeutico, rappresenta una strategia terapeutica vincente ed in linea con le raccomandazioni internazionali.